di TOMMASO CABRINI*
Sono finiti gli sconti carburante proposti dall’Eni, prontamente imitati da diversi concorrenti. Il risultato è stato immediato: i media si sono lanciati a parlare del caro carburanti. Partiamo sfatando un falso mito, la colpa del prezzo dei carburanti non è di petrolieri avidi, che hanno proposto per tutta estate i loro prodotti sottocosto, o dei benzinai (anche se un po’ di concorrenza in più non fa mai male). Non possiamo neanche dare la colpa ai perfidi produttori, non ci sono squilibri gravi tra domanda e offerta che stritolino i prezzi. Basta entrare un pochino nel problema e subito si individuano i colpevoli: lo Stato e ancora lo Stato, colpevole al quadrato!
Partiamo dalla materia prima, il barile di petrolio (in questo momento sopra i 114$/barile) è stato un crescendo continuo nell’ultimo decennio, con qualche parziale diminuzione nei momenti peggiori della crisi velocemente recuperati. E’ forse finito il petrolio? Assolutamente no, stiamo
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