di FABRIZIO DAL COL
Equità, crescita, trasparenza e rigore. Erano le parole d’ordine utilizzate come un mantra dal professor Monti alla vigilia del suo insediamento al governo. Dieci mesi sono trascorsi da quel giorno e l’unica parola alla quale si è dato attuazione, con la conferma della realtà dei fatti, è stata esclusivamente quella del rigore. Per quanto riguarda la parola trasparenza, è sufficiente citare solo il dato sul numero degli esodati per comprendere cosa significhi per il governo tale concetto. Trasparenti non sono stati nemmeno i provvedimenti e i decreti sulle liberalizzazioni che riguardano le categorie dei tassisti e delle farmacie e poco trasparenti sono stati anche i tagli che il governo ha voluto attuare sulle pensioni. Infatti, non si sono volute rendere pubbliche le motivazioni dei tagli, ovvero che la platea più grande di risparmi, a cui il governo poteva attingere in velocità per introitare le maggiori risorse finanziarie, derivava
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