di REDAZIONE
Solo qualche mese fa erano in piazza a minacciare la disobbedienza civile contro l'Imu. Oggi, invece, di fronte alle difficoltà dei bilanci da chiudere stanno pensando addirittura di alzare le aliquote dell'imposta. Nemesi crudele per tanti sindaci. «E' colpa dei tagli del governo», dicono in coro. Peraltro sono decine le amministrazioni venete di tutti i colori politici che hanno già varato in consiglio gli aumenti delle aliquote su prime e seconde case e sugli stabilimenti industriali. Tra queste proprio alcune del Carroccio, come Treviso, che ha aumentato le aliquote sulle seconde case e sulle attività produttive (la rata di dicembre avrà l'Imu all'8,3 per mille invece che al minimo 7,6) o Montebelluna. Nel giro di poco tempo, tuttavia, gran parte dei Comuni potrebbe trovarsi costretta a ritocchi. Nel Veneziano lo hanno già fatto la leghista San Donà (che ha portato l'aliquota al 4,5 per mille sulla prima casa e all'8,7 sulla seconda), la giunta Pd-Pdl di Jes
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