FONTE ORIGINALE: www.repubblica.it di Andrea Montanari
La nuova giunta di Roberto Formigoni dovrebbe nascere tra una settimana. Una squadra tecnico-politica composta da una decina di assessori, al posto degli attuali 15. Aperta ad alcuni esponenti rappresentativi delle categorie produttive. L’accordo raggiunto a Roma tra Roberto Formigoni, Angelino Alfano e Roberto Maroni, in realtà, non prevede un termine. In pratica, è una sorta di 'fiducia condizionata'. Almeno fino al via libera alla nuova legge elettorale.
A gettare le basi di quello che alcuni definiscono un 'governo Monti' in salsa lombarda è stata una specie di disarmo bilaterale tra Pdl e Lega. A sbloccare la situazione è stata la richiesta di Maroni - accolta da Alfano - di smentire Formigoni sulla tesi ciellina che la crisi della giunta lombarda avrebbe avuto un effetto domino su quelle di Piemonte e Veneto. In cambio il Pdl ha chiesto e ottenuto da Maroni una sconfessione della linea tenuta da Matteo Salvini,
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