di LUIGI PANDOLFI
Mentre la politica italiana è alle prese con gli scandali che infuriano da un capo all’altro della penisola e con la prospettiva delle imminenti elezioni per il rinnovo del parlamento, nel Veneto la questione dell’indipendenza non rimanda ormai soltanto alle provocazioni, alla propaganda, di minoritari gruppi identitari aventi finalità eversive. Essa è entrata prepotentemente nel dibattito politico regionale, coinvolgendo le istituzioni ai massimi livelli. La Lega in questo quadro sta giocando pericolosamente, barcamenandosi tra le attestazioni di vicinanza alle iniziative separatiste ed il tentativo di placare certi entusiasmi che si stanno accendendo su questa battaglia, anche tra le proprie fila.
La mossa del governatore Zaia di chiedere un parere legale all’avvocatura regionale sull’ammissibilità di un referendum consultivo di stampo secessionista seguiva per l’appunto questa logica: manifestare il proprio favore per l’iniziativa, e, al co
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