di SALVATORE ANTONACI
"Mi piacerebbe sentirli dire che, quale sia la loro proposta di riforma costituzionale, non vi siano altresì dei contrari all'unità della Spagna. Qualora ciò accadesse credo che costoro andrebbero espulsi dal partito". Queste frasi dal sapore nemmeno troppo vagamente minaccioso che aggiungono il crisma della perentorietà ad un apparente consiglio bonario dispensato a dei subordinati pasticcioni sono state pronunciate da un pezzo grosso del PSOE, il partito socialista spagnolo, ai colleghi della federazione catalana in pieno stato confusionale alla vigilia di elezioni per loro probabilmente nefaste.
Con una perdita pronosticata di almeno 10 seggi, infatti, il PSC collezionerebbe la disfatta più cocente della propria storia e l'ansia di correre ai ripari per smorzare la portata dello tsunami in arrivo ha spinto i notabili del partito, con in testa il candidato alla Presidenza catalana, Pere Navarro, ad esprimersi in modo finalmente chiaro, o almeno non
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