di DANIELE VITTORIO COMERO
Giornata storica al Senato ieri, martedì 6 novembre, sulla legge elettorale. C’è stata una riedizione delle mitiche “convergenze parallele” tra: pezzi della ex-sinistra, i democristiani di Casini, le disorientate truppe leghiste di Calderoli e le residue armate berlusconiane in fase di sbaracco.
Il luogo del “misfatto” è la commissione Affari Costituzionali, che ha approvato un emendamento presentato da Rutelli alla legge elettorale per le politiche, che introduce un livello minimo per conquistare il premio di maggioranza per una coalizione/partito, al 42,5%.
Francesco Rutelli, ora del gruppo misto-componente API, ha avuto la sua giornata di gloria, visto che è riuscito nell’impresa di far passare una sua proposta mettendo insieme la Lega, l’UDC, il Mpa e il PDL, con il voto contrario del PD e dell’IDV.
Questa è la seconda volta, dalla ripresa estiva, che si assiste ad una rimpatriata della vecchia maggioranza di cent
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