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“ridacci i soldi”. morto da sette anni, l’inps mette in mora il figlio

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di CARLO MELINA Sette anni dopo, l’Inps si accorge che qualcosa non va. Che dal gennaio 2002 a dicembre 2004, Bruno Maggi avrebbe percepito indebitamente  parte della sua pensione, per un totale di 915,16 euro. Cifra che va restituita. Piccolo problema: come anticipato nel titolo, Bruno Maggi è morto il 22 settembre 2005 e, poco dopo di lui, è scomparsa anche la moglie. Non potendo fare altro, l’ufficio ricorsi amministrativi del distretto di Terni decide di rifarsi su Carlo, figlio di Bruno, a cui spedisce questa lettera: “Gentile Signore, La informiamo, in qualità di erede del Sig. Maggi Bruno, che, a seguito delle verifiche effettuate nei nostri archivi, risulta a carico dello stesso un debito di euro 915,16 per somme indebitamente percepite sulla pensione indicata in calce dall’01/01/2002 al 31/12/2004, in quanto è risultato che l’importo del trattamento di famiglia risulta in maniera diversa. La invitiamo, pertanto, a saldare il debito, nella misura della sua
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