di CARLO MELINA
Dopo la trionfale manifestazione di Indipendenza Veneta, gli articoli suoi giornali italiani (pochi) e le presenze (numerose) sulla stampa estera, il processo che dovrebbe portare all’indizione di un referendum per l’indipendenza del Veneto ha avuto uno stop. E mentre alcuni leghisti di rito tosiano (vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani, assessore Maurizio Conte e presidente della Settima commissione Nicola Finco) superano a destra la corrente più venetista del Carroccio, volando a Barcellona per incontrare il vicepresidente del parlamento catalano Lluís M. Corominas, ufficialmente per costruire insieme “l’autonomia”, giacché il lemma “indipendenza” è stato espunto dal dizionario 2.0, Lodovico Pizzati, segretario di Indipendenza Veneta, richiama ai suoi doveri Sandro Sandri, il consigliere regionale, leghista fuoriuscito, che, fattosi portavoce degli indipendentisti, aveva raccolto le firme necessarie per portare la discussione
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