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L’italia alla frutta e l’insegnamento di diocleziano

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di MAURO GARGAGLIONE Diocleziano diventò imperatore in un momento in cui l'Impero era allo sfascio. Se non voleva mettersi contro l'esercito, doveva pagargli fior di quattrini. Il fatto è che non c'era niente in cassa, la moneta poi non aveva più alcun valore perchè era già stata distrutta tant'è che era ritornata l'economia dello scambio diretto (baratto). Allora Diocleziano pose mano a una riforma fiscale secondo la quale i produttori avrebbero pagato in prodotti. Siccome gli unici a produrre erano i contadini, si inventò un bislacco sistema di equivalenze che classificava gli appezzamenti di terreno secondo la 'qualità' e la misura. Disse che un acro di terreno 'buono' produceva di più di un acro di terreno 'meno buono' o 'cattivo' e quindi chi coltivava un appezzamento doveva pagare un tot di prodotti in base alla qualità della terra che aveva. Ci si possono immaginare le dispute dei contadini che volevano ovviamente farsi classificare il terreno come scadente per
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