di PAOLO MATHLOTHI
La cultura dominante, solo apparentemente conciliante e pacificatrice, avverte che l’uomo bianco è malvagio. Si è arricchito tenendo in catene i popoli del Sud del mondo e macchiandosi delle peggiori infamie: imperialismo e colonialismo. Perciò, a partire dal secondo dopoguerra, Europa ed America hanno tentato di espiare il loro peccato originale nei confronti dei Paesi poveri dando vita ad una sorta di religione secolarizzata che scimmiotta il Cristianesimo: il terzomondismo. I fedeli di questa “chiesa” fanno a gara nell’autoflagellarsi, gridando ai quattro venti la loro assoluta ed incrollabile fiducia nel dialogo interetnico ed intereligioso, sperando in tal modo di potersi emendare dalle colpe del passato. Ma qual è la verità? L’espansione coloniale extraeuropea fu solo vessazione e sfruttamento o non fu forse anche il poderoso slancio creativo di un Occidente che, fiducioso nel proprio avvenire e nella rettitudine della propria causa, proiettò
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