di ANONIMO PADANO
Perbacco, Roberto Maroni e Giulio Tremonti insieme, alleati in una nuova avventura elettorale che passa dalle regionali lombarde per arrivare alle politiche nazionali. Chi l'avrebbe mai detto? Eh sì, perché i due ex ministri dei governi Berlusconi notoriamente non sono mai stati "pappa e ciccia". Il Giulietto mezzo valtellinese e mezzo trentino, nonostante il suo allure professorale, ha sempre mantenuto un feeling con il Vecchio Capo della Lega, l'Umberto "Magno" Bossi. E come ufficiale di collegamento s'è sempre inserito il dentista di Bergamo (che poi proprio dentista non dev'essere), il Roberto Calderoli, considerato il leghista più vicino all'armata berlusconiana, complice il sodalizio con Aldo Brancher. Dei quattro dell'ave maria (Bossi, Calderoli, Tremonti e Brancher) si ricordano spesso i raduni nel pensatoio di Lorenzago, compresa la famosa cena degli ossi, ora andata ingloriosamente in pensione. A quei consessi il ministro di polizia non è mai stato a
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