di GIORGIO CALABRESI
Gli ex alleati, divisi per un anno dal sostegno al governo Monti, tornano ad essere a un passo dallo stringere un patto elettorale in vista del voto a febbraio. Sul piatto della bilancia, da una parte la presidenza della Lombardia e, dall'altra, la conquista di regioni chiave per stoppare l'avanzata del Pd, bissando il risultato del secondo governo Prodi che al Senato non riusci' ad incassare una maggioranza utile a garantire la governabilita'. Questi gli obiettivi di Silvio Berlusconi e Roberto Maroni, che vogliono unire le forze per raggiungere i rispettivi 'scopi'. Ma per dare per fatto l'accordo manco un passo e non è un passo da poco: nell'incontro di ieri sera a Palazzo Grazioli Roberto Maroni ha chiesto espressamente a Silvio Berlusconi di non essere il candidato premier: la base leghista (e forse non solo quella) non lo accetterebbe e dunque l'intesa salterebbe tutto per aria. Da qui si capiscono le recenti parole sibilline del segretario del Carroc
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