di DANIELE VITTORIO COMERO
Le elezioni del 24-25 febbraio sono state un passaggio epocale, che segna l’inizio di un nuovo ciclo politico e, forse, l’atto finale del precedente, vissuto interamente sulla contrapposizione tra berlusconiani e antiberlusconiani. Finto dilemma, come si è capito nell’ultimo anno, dove tutti i leader (Bersani-Monti-Berlusconi) sono stati insieme al governo, in una specie di “Trimurti”, che ha salassato le tasche degli italiani.
Lo schema ha avuto inizio nel 1994 ed è ben consolidato, tanto che ancora oggi una parte consistente degli elettori ha preferito giocare ancora un’ultima mano, forse più per abitudine che per convinzione profonda, schierandosi pro o contro. Il risultato elettorale non è stato favorevole a quelli che hanno tentato il colpaccio ai primi di dicembre dello scorso anno, anticipando le elezioni di due mesi per cercare di spiazzare il terzo socio della compagnia, in evidente difficoltà con il suo partito, il PDL. L’an
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