Bossi contro maroni: così la lega non va più da nessuna parte

di GIANMARCO LUCCHI Bossi contro Maroni, Maroni contro Bossi: con questo quadretto è iniziata ieri la nuova legislatura nazionale, uno scenario che rischia di prolungarsi a lungo nella Lega se non ci sarà un vero redde rationem. Umberto Bossi non sembra aver accolto il richiamo fatto dal suo successore Roberto Maroni durante il consiglio federale di lunedi': "Basta turbolenze, d'ora in poi i panni sporchi si lavano in famiglia". Alla prima uscita pubblica dopo che il massimo organo esecutivo della Lega Nord ha respinto le dimissioni da segretario federale del neo eletto governatore lombardo, il senatur e' durissimo con l'amico Bobo. "Maroni da sei mesi dice 'mi dimetto', poi, all'ultimo momento, si e' accorto di avere il culo molto piu' largo, per poter stare su molte poltrone", si e' sfogato il presidente del Carroccio, conversando con i cronisti a Montecitorio, a margine della prima seduta della Camera. "La Lega e' in subbuglio - ha proseguito - perche' e' sempre stata abituata