di GIORGIO CALABRESI
Al Sud redditi piu' bassi che in Grecia. Qui il 60% dei posti di lavoro persi dall'inizio della crisi. Spesa pubblica per l'istruzione superiore del 25% a quella del Centro-Nord, ma i livelli di apprendimento sono peggiori. E si fugge dalla bassa qualita' dei servizi nella sanita' e all'universita'. E' quanto emerge dal rapporto Censis 'La crisi sociale del Mezzogiorno'. La crisi degli ultimi anni, spiega il Censis, ha allargato il divario Nord-Sud. Tra il 2007 e il 2012 nel Mezzogiorno il Pil si e' ridotto del 10% in termini reali a fronte di una flessione del 5,7% registrata nel Centro-Nord. Nel 2007 il Pil italiano era pari a 1.680 miliardi di euro, cinque anni dopo si era ridotto a 1.567 miliardi. Nella crisi abbiamo perso quindi 113 miliardi di euro, molto piu' dell'intero Pil dell'Ungheria, un Paese di quasi 9 milioni d'abitanti. Di questi, 72 miliardi di euro si sono persi al Centro-Nord e 41 miliardi (pari al 36%) al Sud. Ma la recessione attuale e' solo
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