di GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI
La situazione italiana, relativamente alla giustizia, ha assunto un livello tale di sfacelo che è pertanto oltremodo importante che il cittadino si chiarisca ben bene le idee e si ponga alcuni problemi. Tutti parlano, spesso a vanvera di “ciò che è giusto" e di “ciò che non è giusto”. Come primo punto è indispensabile rispondere alla domanda : che cosa si intende per diritto?
Kelsen risponde: “Il seguace della dottrina pura accetterà come diritto qualsiasi ordinamento, anche il più abbietto, purché presenti certe caratteristiche formali”. Quindi qualsiasi sistema di leggi, basta che sia formalmente corretto, si può considerare diritto (come ad esempio il sistema fascista ed il sistema dell’URSS). Una logica ed una univoca connessione tra le varie leggi è più che sufficiente. Ne scaturisce una sottodomanda: il sistema italiano attuale presenta le sopra citate caratteristiche formali? La risposta è no, poiché contiene caratteri
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