di E. COLOMBATTO - G. EUSEPI
Caro Direttore,
ancora grazie per aver dato ampio spazio alla nostra iniziativa, e di nuovo grazie per averla sostenuta. In questi giorni abbiamo letto i commenti dei sostenitori dell’Indipendenza, i quali ci inducono a sottolineare tre punti che certamente non erano molto chiari nel testo del Manifesto. Ce ne scusiamo e approfittiamo di questa opportunità per formulare tre precisazioni:
(1) - Per quanto siamo a favore dei microstati e del decentramento – e quindi assolutamente favorevoli alla cosiddetta “secessione” – non crediamo che questa sia la soluzione al debito insostenibile che oggi ci troviamo sulle spalle. In sostanza, oggi alla famiglia di Enrico Colombatto “spetta” una quota di debito pubblico di oltre 170.000 euro. A Colombatto non fa nessuna differenza sapere se questo debito è un’eredità del “vecchio” stato o di quello “nuovo” (che a sua volta l’ha ereditato dal vecchio). Noi vogliamo poter ripartire
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