di MASSIMILIANO CARMINATI
Le formazioni partitiche che si fanno portavoce delle coscienze identitarie di comunità etnolinguistiche minoritarie o in condizioni di svantaggio si sono oramai ritagliate un ruolo specifico e legittimo nella competizione politica dei Paesi dell’Europa occidentale. Col passare del tempo hanno assunto un peso, in termini di adesione e consenso, che non può più essere trascurato o relegato dalla censura giornalistica e accademica di natura politica in un luogo, a volte purgatorio altre volte vero e proprio limbo, dove nascondere anacronismi ideologici e anomalie fastidiose. Per questo sono sempre più oggetto di analisi da parte della scienza politica e della sociologia. L’ultimo rilevante studio in questo campo, problematico perché popolato da anime diverse, talvolta opposte, non riconducibili alle semplificazioni inevitabili dei modelli teorici, è quello dell’accademico Filippo Tronconi.
Nel quadro generale su queste realtà politiche questo