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Il ministro Cécile Kyenge? «È lei che fa di tutto per non essere amata». E no, «io non l'avrei invitata alla nostra festa». E visto che Roberto Maroni ha già attivato un canale di contatto con il ministro dell'Integrazione perché confermi la sua partecipazione alla festa del Carroccio di Milano Marittima in programma dopodomani, «allora Maroni sbaglia. Non si dialoga con chi vuole distruggere la legge Bossi-Fini, che è l'ultimo baluardo rimasto contro l'immigrazione clandestina».
Non è un leghista qualsiasi a pronunciare queste frasi.
L'esponente del Carroccio che sferra l'ennesimo attacco contro Kyenge si chiama Umberto Bossi. E queste parole, che il Senatur pronuncia ieri in un angolo appartato di Montecitorio, sono destinate a complicare la sfida tra la Lega e il ministro, vittima due settimane fa dell'insulto razzista di Roberto Calderoli. Quella stessa partita che Bobo Maroni sta facendo di tutto per chiudere.
Sa farsi capire bene, il Senatur.
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