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Mestre, 23 settembre 2013 - Assemblea carica di tensione, quella di ieri. La spedizione della Lega Lombarda in terra veneta, con il successore di Roberto Maroni alla guida del movimento da trovare, non è priva di insidie. Divisa la Liga veneta, con il sindaco di Verona Flavio Tosi che vorrebbe Maroni ancora segretario, e il governatore Luca Zaia che pensa «ci sia bisogno di giovani e di rinnovamento». Ma il nome di Matteo Salvini non convince tutti: «Salvini? Veramente il mio candidato perfetto è uno che ha una storia in Lega e che unisca tutti» dice Zaia. E non sono in pochi a pensare che Giancarlo Giorgetti, cresciuto alla scuola di Bossi e in questi anni ago della bilancia di un tormentato Carroccio, potrebbe essere un’ottima mediazione. «E far rientrare gli espulsi da Tosi» chiosa il senatur, a cui quelle ramazze e quelle cacciate non sono proprio andate giù. Serve comunque il candidato unico.
E Roberto Maroni con abile mossa si inventa le
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