di TITO TETTAMANTI*
Qualche tempo fa il presidente del Consiglio italiano Letta si è recato a New York allo scopo di convincere operatori economici statunitensi ad investire in Italia. Apprezzabile sforzo; dubito del risultato. Nei mesi scorsi il presidente francese Hollande ha convocato gli industriali francesi chiedendo loro di investire nel Paese e cercando di convincerli che le politiche del suo Governo non erano pregiudizialmente contro i loro interessi e la loro categoria. Dubbi legittimi, specie dopo l'atteggiamento nei confronti dell'Alcatel, e atmosfera freddina.
Paesi sviluppati ed economie emergenti, Governi di ogni colore cercano di attrarre attività imprenditoriali nel proprio territorio, spesso offrendo incentivi e sussidi (non sempre indispensabili e talvolta neppure utili). Comprensibile. Nuovi investimenti vogliono dire nuovi posti di lavoro, acquisti di macchine, costruzioni di capannoni, necessità di case, maggior incasso di imp