di TOMASO STAITI DI CUDDIA
Peccato! A me la Ministra Cancellieri (ancora non sapevo che si chiamasse anche Peluso) piaceva. In mezzo alle frotte di politiche di nuova generazione fatte e rifatte più volte, arrampicate sui loro tacchi dodici, fasciate nei loro pantaloni culsostenenti, generate dal culto del velinismo, questa matura signora con borse non Gucci sotto gli occhi, la pappagorgia fieramente esibita e le comode scarpacce da ginnastica, questa donnona che sembrava sempre in procinto di correre in cucina a preparare una torta di mele per i nipotini, infondeva un senso di serenità e fiducia.
La immaginavo più attenta, nei momenti di tranquillità, a scambiarsi ricette con le amiche che a trafficare con i nodi della politica. Una funzionaria dello Stato chiamata, in un momento delicato per il Paese, a portare un po' di saggezza e buon senso nelle Istituzioni. Fino ad essere persino "pensata" come possibile Presidentessa della Repubblica. Un "curriculum" esemplare alle sp
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