Letta e il decreto “salva roma” prosciugano il nostro portafogli

di LEONARDO FACCO Sentire quel parassita-nullatenente che presiede il Consiglio dei ministri affermare che “non hanno messo le mani nelle tasche degli italiani” fa venir voglia di imbracciare la doppietta, altro che il forcone. C’è una regola non scritta che vige dalle parti di Palazzo Chigi: chiunque fa il premier istituzionalizza la menzogna. Il governo Letta, giusto per citare a memoria, ha alzato l’Iva di un punto percentuale, aumentato le tasse sui risparmi, introdotto una mega-gabella sulle sigarette elettroniche, ridotto gli sgravi fiscali, reintrodotto l’Imu sotto falso nome (Iuc, ovvero Tasi + Tares), inventato e approvato la web-tax. Il nipote di Gianni, insieme al suo partito, s’era esercitato da tempo però, considerato che ha sempre votato a favore degli aumenti a suo tempo deliberati da Mario Monti, che ora sta ricambiandogli il favore. Ma non riescono proprio a darsi conto questi “imbecilli” del fatto che più si aumenta la pressione fiscale e più