di SALVATORE ANTONACI
Anno tumultuoso il 2014 per quel che riguarda le aspirazioni indipendentiste in giro per l’Europa e non solo. Ai dossier già aperti in Scozia (si voterà il prossimo settembre) ed in Catalogna dove il governo separatista in carica ha, a propria volta, convocato un referendum per l’autodeterminazione si è aggiunta, in queste settimane, la scottante pratica della Crimea, regione a maggioranza russofona che ha deciso di staccarsi dall'Ucraina a breve, anzi brevissimo termine.
Il mezzo, anche in questo caso, sarà il voto, inizialmente previsto per fine maggio, anticipato poi al 30 marzo per l’incalzare degli avvenimenti a Kiev e nella stessa inquieta penisola sul Mar Nero. Come noto dalle cronache, il rovesciamento del governo centrale filo-russo ha innescato la spirale secessionista a Simferopol ed ora, dopo l’intervento delle truppe di Mosca in loco la parola dovrebbe tornare agli elettori anche se il clima arroventato lascia prevedere da qui a fine
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