di GIANLUCA MARCHI
"Il Veneto sta a Roma come la Catalunyna sta a Madrid", sono parole pronunciate qualche mese fa dal governatore Veneto Luca Zaia nel corso di una conferenza alla Stampa estera, dove veniva interrogato dai giornalisti stranieri, molto più interessati dei colleghi italici alle spinte indipendentiste che attraversano la regione di cui è alla guida (la registrazione completa di quell'evento potete vederla nella nostra sezione video). Con quelle parole Zaia voleva dire che, rispetto al referendum per l'indipendenza, la prospettiva che si pone davanti al Veneto non può essere altra se non la "via catalana", perché i catalani hanno gli stessi problemi giuridici dei veneti, a cominciare dal fatto che la costituzione spagnola, così come quella italiana, non prevede che una parte del paese possa decidere di andarsene. E tuttavia questa è una possibilità contemplata dal diritto internazionale attraverso il principio dell'autodeterminazione dei popoli. "Per noi ve
Esatto direttore
E’ importante far sapere a tutti i più sprovveduti militanti fino agli ignavi elettori (che credono basti schiacciare un tasto sullo schermo per fermare il furto criminale) che l’indipendenza è un percorso molto periglioso, ripido ed infido.
Dall’altra parte c’è un potentissimo apparato militare e finanziario che non tollera cambiamenti radicali. E questo si avvale da una parte delle torme di parassiti titolari di un beneficio di stato (stipendi, pensioni, indennità di disoccupazione, false invalidità, LSU ecc) per inscenare manifestazioni è massa, e dall’altra parte delle mafie per eliminare oppositori.
I padroni anglo americani & J. tentano di destabilizzare e rompere i paesi non sottomessi (Libia, Siria, Iraq ed ora Ukraina) ma non tollerano che avvenga lo stesso entro i confini dell’impero. L’Italia, nonostante i confini dell’impero si siano spostati a est, è ancora strategica. Ci sono basi militari, aereoporti , caserme di “decompressione” per i reduci, radar a largo raggio, depositi di testate atomiche..
Senza i soldi del Veneto sarebbe necessario attuare dei tali tagli alla spesa pubblica che in breve il paese cadrebbe preda di violente proteste e grave instabilità. I padroni non possono tollerare ciò. E per questo che il veneto ribolle di gruppi e movimenti politici indipendentisti. La maggior parte di questi gruppuscoli ha l’unico scopo di dividere e disperdere preziose risorse dalla lotta per l’indipendenza.
Questo dovrebbero sapere gli ingenui attivisti che si mettono al servizio dei vari Capetti, prima di dedicare tempo e soldi inutilmente