di PIETRO AGRIESTI
Sia l’amministrazione Trump che quella Biden hanno fatto pressione su Twitter - e una quantità di altri social e di altre aziende - perchè moderassero e censurassero secondo le linee guida ufficiali sul covid, considerando per esempio disinformazione il parere di esperti che dissentivano dalle indicazioni date.
Quindi non essere d‘accordo è stato equiparato a dare informazioni false, e su questa base il governo ha censurato il dissenso e il dibattito, attraverso queste aziende, senza alcuna resistenza e anzi spesso con entiusiasmo da parte loro, in una chiara violazione del Primo emendamento e dei principi fondamentali di una democrazia.
Questo è un esempio di come i governi collaborano con i social per combattere la disinformazione. Questo è quello che intendono quando parlano di combattere la disinformazione: sul covid, sul cambiamento climatico, sul razzismo, su qualsiasi cosa.
La stampa e i media, anche quelli italiani, al posto di difendere
Abbiamo bisogno di un’altra informazione. Ma chi la finanzia? Musk lo ha capito, dove sono in Italia i suoi omologhi? Musk stesso capirà che per ragioni geopolitiche (e per il fatto di essere considerato territorio sperimentale) conviene per lui investire anche in Italia nel settore dell’informazione? Greenwald, Bari Weiss ed eventuali altri: se ci sono battano il fatidico colpo.