di GIANLUCA MARCHI
Langhe, Roero e Monferrato sono stati recentissimamente elevati dall'Unesco a patrimonio mondiale dell'umanità, cinquantesimo sito italiano a raggiungere questo obiettivo, che fa della penisola il primo luogo al mondo per concentrazione. Ho concluso una vacanza-visita in questi luoghi quasi incantanti proprio due giorni prima che l'Unesco si pronunciasse definitivamente. E devo ammettere che la cosa mi ha fatto molto piacere, perché le sensazioni e le emozioni che mi sono state trasmesse in quel frangente difficilmente potranno essere dimenticate.
Innanzitutto il paesaggio: gli infiniti filari, nella pienezza verde del mese di giugno, hanno un ordine tale da conferire alle colline un fascino tutto particolare. E quando non sono viti, sono noccioli. La tranquillità e la pace che si respirano percorrendo le strade tortuose che salgono e ridiscendono questi colli hanno pochi eguali. Diciamo che uno resta estasiato e si sente in un altro mondo a un'ora e mezza