di CARLO MELINA
"La prossima settimana torno a casa. Mi spiace, ma sono l'ultimo rimasto. E a queste condizioni non posso andare avanti. Non ce la faccio". Queste le ultime parole da italiano di Irinel Sociu, impiegato nel settore dell'edilizia, con partita Iva, specializzato in ristrutturazioni e restauri. Parole pronunciate con un forte accento veneto e un pizzico di nostalgia: "Quando sono arrivato, nel 2000, mi sono stabilito nella periferia padovana. Ad insegnarmi il lavoro sono stati i vecchi veneti: ero uno dei pochi 'giovani' che accettavano i loro metodi. La gran parte degli apprendisti, tutti italiani, lasciava subito. I vecchi esigevano rispetto e dedizione che, per me, che sono stato educato in modo più tradizionale, erano scontati. Quindi mi hanno accettato e mi hanno insegnato il mestiere. Per alcuni anni, poi, le cose sono andate bene. Mi sono sposato, ho avuto un figlio. Ma poi... il disastro".
Un disastro cui Irinel, che non vede alcun futuro per l'Italia, ha de
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