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Anche in materia energetica l’italia è solo un disastro

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energia 4di GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI

E’ passato qualche anno da quando affrontai il problema dell’energia. Alla luce dei risultati (invero disastrosi) fin qui raggiunti vale la pena di fare il punto. Una cosa è indiscutibile: abbiamo un costo dell’energia più caro d’Europa e l’inquinamento della Padania   è uno dei massimi europei.

Un’altra cosa, pure indiscutibile, è che nonostante  le chiacchiere non abbiamo ancora un Piano Energetico Nazionale. Quindi tutte le opinioni di ambientalisti o pseudo tali valgono zero. L’unica cosa certa di cui ci hanno dotato i poco illuminati gestori di questo Stato è la speranza in Dio. (non fraintendete: il Dio vero, non Renzi). In mancanza del quale le lobby hanno ottenuto la cosa più folle (folle per i cittadini, non certo per gli speculatori) che si potesse fare: lo Stato ha finanziato non le Ricerche, ma le applicazioni (e continua a farlo in tutti i campi anche non energetici), per cui si è scatenata la più vergognosa delle corse ad impadronirsi dei soldi pubblici, favorendo sfacciatamente speculatori e mafia in un misto difficilmente distinguibile. Infatti la domanda più frequente che si sente fare non è “conviene o non conviene?” , ma “quanto c’è di finanziamento pubblico?”

Cominciamo con le energie tradizionali.

Hanno finanziato la cogenerazione quando questa tecnologia era ed è ,di per, se economicamente conveniente. Hanno permesso di installare impianti a carbone , senza preoccuparsi di imporre rigorose tecniche anti inquinanti (vedi Vado Ligure).

Hanno bocciato con una propaganda fasulla la soluzione nucleare, mentre nazioni ricche di petrolio hanno iniziato ad utilizzarla come fonte alternativa e nazioni povere come il Giappone dopo Fukushima hanno deciso di migliorare le difese, ma continuare. Chi è rimasto col cerino in mano? Semplice: le rinnovabili! Dove? In Italia! Non adottando adeguatamente le soluzioni che dovevano essere imposte senza se e senza ma, come i pannelli per la produzione di acqua calda, ed i “cappotti” isolanti. E  propagandando svogliatamente le soluzioni a pompa di calore. Sistema quest’ultimo abbondantemente usato in tutto il mondo, compresa la vicina Svizzera. Ignorando totalmente, a complemento, la geotermia ad alta profondità.

fotovoltaico-ed-eolico-con-DiaAl contrario dell’Italia perfino nazioni a forte produzione  nucleare, come Francia e Svizzera, stanno lavorando intensamente in quest’ultimo settore. Si sono invece scaldati a finanziare il settore fotovoltaico, con finanziamenti (0.45 euro/kwh) che hanno spinto a installare impianti quasi financo nelle cantine, con il bello che, caricando questi costi pazzeschi sul povero chilovattora, hanno danneggiato privati e industrie.

Ora che sono stati costretti (e lo saranno ancora di più) a tagliare i finanziamenti finiranno per fare solo danni senza aver ricavato un sia pur minimo passo avanti nel,  peraltro interessante, settore delle nuove tecnologie FotoVoltaiche. Pensate che per incitare a installare il FV attuale, hanno perfino raccontato la balla della crescita continua del prezzo del petrolio. I paesi ricchi di petrolio, stufi di vedersi fare una concorrenza scorretta grazie a finanziamenti statali  a favore degli speculatori del FV e dell’eolico, gli stanno dando una lezione memorabile.

Si aspettavano, i ragazzoni, che un costante e progressivo aumento del petrolio li facesse finalmente entrare in concorrenza. Invece no! Tacchete!

La stessa cosa è successa per gli impianti eolici, dove hanno installato, sempre a spese dei contribuenti e a vantaggio della mafia, pale che non gireranno quasi mai. La cosa fondamentale è che i pessimi gestori di questo Stato hanno ignorato un principio : caratteristica fondamentale di una qualsiasi produzione energetica è la disponibilità immediata nella quantità richiesta dall’utenza.

Si sono quindi scatenati a proporre impianti di batterie per l’accumulo o, peggio ancora, la produzione dell’idrogeno, dimenticando i costi di produzione e ambientali per un elemento che, notoriamente non è un combustibile, ma un vettore energetico. La barzelletta del distributori di idrogeno a Milano, alla Torretta, fa ancor oggi ridere i gatti alle spalle dello sprovveduto Formigoni.

Il buon Renzi, che ha raccontato palle dappertutto, si è astenuto  dal pronunciarsi nel settore energetico, pensando forse che la soluzione sarebbe arrivata spontaneamente, in maniera negativa , anche senza un suo intervento. In realtà da buon imbonitore ha capito che questo è un settore che non perdona. Non perdona immediatamente e che quindi non è in grado di praticare le solite acrobazie verbali. Che cosa intende fare allora l’illuminato Governo? Niente! Aspettare che Dio ce la mandi buona. Anche perché credo che solo il più illuminato dei Ministri e dei Sottosegretari attuali sappia a malapena distinguere, dopo una pausa di riflessione, tra il kilowatt ed il kilowattora.

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