di REDAZIONE
Gli indipendentisti sardi hanno perso l’ennesima occasione per essere determinanti. Anche queste elezioni politiche non vedranno la presenza di un’unica formazione in campo. Come impone un consumato copione, ognuno ha presentato il proprio simbolo ed i propri candidati. Movimenti e partiti daranno il massimo per evitare di avere percentuali da prefisso telefonico, una lotta fratricida utile solo ai “partiti italiani”.
Eppure, l’attuale situazione avrebbe favorito delle formazioni dichiaratamente “anti-sistema”. Le manifestazioni degli ultimi anni hanno dimostrato quanto possa essere determinante il voto indipendentista sull’Isola. La legge elettorale vigente avrebbe imposto di tentare la conquista di un seggio, almeno al Senato. Sarebbe bastato l’otto per cento per sbarcare a Palazzo Madama e far pesare il proprio voto in una Camera alta destinata ad essere balcanizzata dallo scontro tra centrosinistra e centrodestra.
L’Irs di Gavino Sale, il p
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