di FRANCO FUMAGALLI
La situazione attuale del Paese è molto simile a quella che si era venuta a creare al crepuscolo dell’impero romano. Lattanzio, storico vissuto verso la metà del IV secolo, descrive l’operato di Diocleziano (247-313), imperatore prima di Costantino, nella fase iniziale della decadenza dell’impero. “Diocleziano, quell’inventore di misfatti e macchinatore di mali, non si accontentò di rovinare ogni cosa, ma non seppe neppure astenersi dal porre le mani contro Dio”.
Quindi: “Il numero di quelli che volevano ricevere cominciò ad essere tanto maggiore di quelli che dovevano dare, che i campi venivano disertati e le colture convertite in selve, perché i coloni avevano perduta ogni forza sotto il peso enorme delle imposizioni”.“ Diocleziano con la sua insaziabile avarizia non voleva mai intaccare i suoi tesori, ma ordinava sempre contribuzioni straordinarie”.
Poi: “Causata con le sue varie ingiustizie, un’immensa carestia, tentò d
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