di SALVATORE ANTONACI
Sta ritornando, Silvio ha detto che tornerà. Esiste forse ancora qualcuno che, sentendo oramai trascorsi i fasti di un tempo, preferisce affrontare con dignità i momenti del proprio crepuscolo esistenziale, per quanto terribili o tumultuosi questi possano essere. Certo, in passato era una consuetudine assai più diffusa: rammentiamo, giusto a mo' di esempio, la serena compostezza con la quale gli aristocratici francesi fronteggiavano il patibolo rivoluzionario. Personaggi fuori dalla storia, nessun dubbio, ma che sapevano stare al gioco della recita di società sino alla fine, nonostante le leggi ferree della storia, avrebbe chiosato qualcuno, li avessero condannati alla difesa dell'indifendibile mondo di ieri.
Oggi, in questo caleidoscopio rutilante di passioni ed emozioni più declamate che vissute, molto più facile trovare guitti e pessimi attori convinti dell'immortalità artistica, professionale o politica acquisite. Prendete la figura tolemaica del
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