di GERARDO COCO
Nel 1971, durante l’estate di quarantacinque anni fa, il presidente americano Richard Nixon dichiarava l’inconvertibilità del dollaro in oro mandando all'aria, unilateralmente, gli accordi stipulati nel dopoguerra a Bretton Woods per regolare il funzionamento del sistema monetario internazionale. Un fatto storico eccezionale in quanto veniva reciso il legame con la moneta aurea che durava dal 1789, anno di fondazione degli Stati Uniti. La via crucis delle continue crisi economiche e finanziare è cominciata proprio dopo questa storica decisione.
Le regole di Bretton Woods si basavano su un sistema a cambio aureo, il gold exchange standard in cui il prezzo dell’oro era stato stabilito dal Tesoro americano a 35 dollari l’oncia mentre le valute dei paesi partecipanti erano convertibili a un cambio fisso in dollari e indirettamente in oro. Il dollaro diventò la vera moneta mondiale e strumento internazionale di riserva. Si trattava però di un pseudo sis
Va riletto più volte.
Fluido nello stile, ma intensissimo nelle informazioni.
E più lo capisci, più ci si rende conto di come agiscano gli americani.
Senza scrupoli.
In realtà il sistema era concepito come gexst dalla Conferenza di Genova del 1922 con due valute di riserva, dollaro e sterlina, che erano boomerang currency come definisce Rueff su Age of Inflation. Dal 1922 arriviamo diretti al 1929: occorre si la teoria ma anche la storia….
Partiamo dalla crisi di borsa del 1913 con la chiusura anche di Wall Street per 6 mesi….la creazione Fed, l’enorme inflazione con l’ uscita dal gold Coin standard per finanziare le spese di guerra…ecc…per arrivare al 1922.
Direi che copiare ciò che fece Hitler in materia economica/monetaria, sarebbe meglio.
E’ per questo che fu attaccato.
Per quanto dice Coco, nella parte finale del discorso, osservo che molte nazioni, cominciano a sganciarsi dal dollaro come pagamento… Cina e Russia docet.