di ANGELO PELLICIOLI
Stiamo assistendo, in questi giorni, all’ennesima farsa del governo Monti. Ministri l’un contro l’altro armati (a parole) pronti a scommettere su se stessi che qualora il Parlamento non licenziasse questo o quel provvedimento, magari richiesto con il solito voto di fiducia, il Governo dei professoroni toglierebbe il disturbo. Salvo poi, in sede collegiale (ma a piccoli groppuscoli: di due o tre ministri, con o senza premier,) ribadire, in plurime conferenze stampa, l’unità dell’esecutivo al suo interno. Unità tutta da verificare. L’ultima sortita è stata quella del ministro della giustizia Severino; il quale, da buon professore e avvocato qual è, non si è lasciata sfuggire l’occasione per ribadire che se non passasse, magari anche con il voto di fiducia, la riforma della giustizia da lei proposta (ed in pectore all’esecutivo) il Governo, cosiddetto “asettico”, potrebbe anche togliere l’incomodo.
Se si tratta di una nuova tattica
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