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Cameron coccola la scozia, ma la sturgeon vuole un secondo referendum

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Patrick J, Buchanan lo ha scritto 3 giorni fa (vedi qui). La Scozia potrebbe tenere un nuovo, secondo referendum per l’indipendenza nel caso dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Lo ha prospettato Nicola Sturgeon, “first minister” scozzese e leader di quello Scottish National Party che già ha portato la nazione più a nord del Regno Unito a una prima consultazione, poi fallita, lo scorso 18 settembre.

L’ipotesi, che per molta stampa britannica ha il sapore della minaccia, era già arrivata nei giorni scorsi in diretta televisiva sulla Bbc, ma nella giornata di ieri fonti vicine a Sturgeon hanno confermato l’intenzione della leader dello Snp, vincitore alle elezioni di qualche giorno fa, di mettere alle strette il premier David Cameron, nel caso il governo centrale di Londra continui a tenere la questione scozzese in secondo piano, al di là della ‘Brexit’.

Secondo il Daily Mail, Sturgeon ha già comunicato le sue intenzioni al primo ministro inglese. I 56 parlamentari di Westminster dello Snp, eletti alle politiche dello scorso 7 maggio, cercheranno insomma di far sentire la propria voce, in un Paese ora alle prese con le questioni europee e la tenuta del recinto comunitario. Intanto, dall’esecutivo di Cameron arriva anche la proposta di devolvere maggiori poteri alle grandi città britanniche. In un processo di devoluzione stimolato anche dalle spinte scozzesi, il cancelliere dello scacchiere (quindi ministro dell’Economia) George Osborne, secondo le anticipazioni del canale televisivo Channel 4, sta pensando a “un nuovo modello”, perché quello vecchio “che cerca di governare dal centro di Londra” ormai sarebbe sorpassato. Sempre secondo le anticipazioni della stampa, il governo includerà la proposta nel Queen’s speech (il discorso della regina) previsto per il 27 maggio, solitamente redatto dal governo in carica e letto dalla sovrana in parlamento a Westminster. Ancora non si sa esattamente in che cosa consistano questi maggiori poteri, però intanto nei grandi centri metropolitani, soprattutto nel nord dell’Inghilterra, è cominciato il fermento. Prova ne è anche la petizione su Internet e sui social network che in questi giorni sta chiedendo agli inglesi di firmare per il passaggio del nord dell’Inghilterra a una futura Scozia indipendente.

L’iniziativa, che ha il tono scherzoso, e’ stata comunque presa seriamente dalla stampa britannica, che gia’ prospetta in un ipotetico futuro un Paese spaccato in due con citta’ come Liverpool e Manchester passate sotto il controllo di Edimburgo. E sarà molto difficile allora continuare a chiamarlo ‘Regno Unito’.

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1 COMMENT

  1. Dubito che quelle cottà passino a edimburgo. Per ora in scozia regna lo statalismo. Vediamo se ne vengono fuori. E londra-governo- non è roma.

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