di GIUSEPPE QUARTO*
Cari Imprenditori,
mi rivolgo a voi uomini del fare, a tutti quelli che non vogliono più subire in silenzio i soprusi, i divieti inutili e la tassazione vessatoria che questo Stato quotidianamente ci obbliga a subire. Lo Stato e la politica devono essere al servizio dei cittadini e derivare da essi la loro legittimazione.
Al contrario, oggi, siamo sudditi di politicanti e burocrati che vivono come parassiti sulle spalle dei ceti produttori.
Che libertà abbiamo quando ci portano via quasi il 70% del nostro guadagno?
Come possiamo investire nelle aziende se i nostri sacrifici e i nostri utili servono solo a stipendiare con cifre fuori da ogni logica di mercato burocrati nullafacenti che oltre a derubarci del nostro lavoro ci rendono difficoltoso anche pagare.
Cari amici, da Amato che nel 1992 ci rubò di notte come un ladro il 6 per mille dai nostri conti correnti a Prodi che con la tassa per l’Europa ci tolse nel '96 4.700 miliardi di lire no c’e mai fi
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