di GIACOMO MIRTO
In un momento storico favorevole alle Nazioni in lotta per l’indipendenza, anche in Catalogna il morbo del divisionismo aveva iniziato a prendere piede. Fino a cinque anni fa il monopolio assoluto dell’indipendentismo era infatti in mano all’ERC (sinistra repubblicana) che viaggiava con punte del 18% a livello regionale. Ma dopo anni di governo e i pochi risultati ottenuti sul fronte indipendentista si sono iniziate a levare voci polemiche e la volontà di unire, in un nuovo soggetto politico, anche le realtà minori esterne ad ERC.
Questo tentativo ha invece fatto nascere ben 3 nuovi partiti, Ragrupament, Solidarietat Catalana creata da La Porta, il quale a sua volta ne è poi uscito fondando Democràcia Catalana. Una situazione assurda che aveva portato non solo a una perdita complessiva di voti (alle ultime elezioni in 4 partiti hanno preso il 14%) ma anche di credibilità a fronte di una richiesta d’indipendenza sempre maggiore da parte dei catalani.
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