di ALESSANDRO STORTI
Lo scorso 13 dicembre l'AMI catalana (Associació de Municipis per la Independència) ha inviato una "Dichiarazione Istituzionale" a tutti gli enti affiliati -fra i quali, in primis, quasi 700 Comuni- affinché essi supportino la Generalitat e il Parlament de Catalunya nella convocazione del referendum del prossimo 9 novembre. Questo documento, la cui traduzione proponiamo ai lettori di Diritto di Voto, ha raccolto immediatamente massicce adesioni, non soltanto fra i sindaci e i consigli comunali di estrazione indipendentista o comunque sobiranista, ma anche fra quelli di provenienza socialista. L'atto proposto dall'AMI è in effetti divenuto un caso politico fra le fila degli amministratori locali del PSC, un partito ormai sempre più diviso, al proprio interno, fra l'ala dirigenziale fedele al PSOE madrileno e quella dei militanti e degli eletti di base, fortemente critica verso la direzione e progressivamente spostatasi su posizioni favorevoli al "dret de dec