di CHRISTOPHER BALCH
Lungo le rive del Danubio e incuneato tra Croazia e Serbia esiste un piccolo territorio non rivendicato da nessuna delle due nazioni. [1] Vit Jedlicka lo ha proclamato la nazione di Liberland, con tanto di costituzione, una bandiera e un motto, che è appropriatamente "vivere e lasciare vivere". [2]
Questo bizzarro progetto territoriale di ingegneria del XX secolo serviva a raddrizzare il Danubio, al fine di ospitare il transito attraverso il fiume di grosse imbarcazioni. [3] Tale raddrizzamento, tuttavia, ha causato confusione riguardo al confine appropriato tra Croazia e Serbia poiché il Danubio è stato il confine comunemente riconosciuto tra le due nazioni sin dal XIX secolo, quando l'area era sotto il controllo austro-ungarico. [4]
La Serbia non si oppone dal riconoscere il Danubio raddrizzato come il nuovo confine, in quanto riceve un aumento del territorio complessivo. [5] La Croazia si rifiuta di aggiudicarsi l'area ora rivendicata da Liberl