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Il conte vlad chiede asilo politico alla svizzera

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di PAOLO MATHLOUTHU Cantone di Vaud, Svizzera francese, 1903. A Ropraz, un villaggio opaco ed austero abbarbicato su contrafforti ricoperti di foreste di abeti muore Rosa Gilliéron, figlia di Emile, giudice di pace e deputato al Gran Consiglio. Qualche giorno dopo la sua tomba viene trovata aperta ed il corpo esposto, profanato. Come un morbo, nel paese e nell'intero cantone si diffonde la paura del mostro. Quando ad altri due cadaveri di giovani donne viene riservata la medesima sorte, il timore si tramuta in psicosi collettiva: diventa più che mai necessario scovare un colpevole, un capro espiatorio da dare in pasto al furore popolare. Si inizia a sospettare di chiunque, del ragazzo che un mattino ha accarezzato la vittima con uno sguardo, del ladruncolo sorpreso a rubare di notte in una stalla, del macellaio ambulante la cui destrezza con le lame si teme possa celare una colpa innominabile... Ispirandosi ad una vicenda realmente accaduta, ricostruita spulciando la stampa del
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