di MATTEO CORSINI
Partiamo dalle parole di Giorgio Gawronski e Giorgio La Malfa: "Dal 2008 è aperta una dura discussione fra i sostenitori di due strategie alternative: per gli uni il risanamento finanziario è condizione necessaria per la ripresa; per gli altri bisogna far ripartire l'economia perché solo questo farà aumentare il gettito fiscale e rimetterà in sesto i bilanci pubblici. L'Europa ha scelto la prima strada, gli Stati Uniti la seconda". Gawronski e La Malfa hanno sentito l'esigenza di farci sapere che Keynes aveva ragione. Non sono gli unici; anzi, sono in folta compagnia. Non si riesce davvero a capire come possa una persona dotata di buon senso (non dico che debba per forza essere un genio o avere passato anni a occuparsi di economia) continuare a dirsi keynesiano nel 2012. Eppure sono in tanti (troppi, a mio parere).
Nel caso di La Malfa si potrebbe anche supporre, se si fosse un po' maligni, che essere keynesiano sia in qualche misura utile a portare acqu
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