di ERNESTO CAGLIANI
Ogni volta che i progetti europeisti vengono sottoposti al vaglio popolare, si trasformano in carta straccia. Prima è toccato alla Costituzione europea, bocciata da Francia e Olanda, lo scorso mese di giugno al trattato di Lisbona, fatto a pezzi dagli irlandesi. Per farla breve, l’Europa dei burocrati micragnosi e dei politicanti nazionali non piace alla gente.
Fin dai suoi esordi, il progetto di unificazione istituzionale europea è stato spacciato come costruzione federalista. In molti casi, soprattutto a livello comunicativo, si è fatto ricorso alla suggestiva formula di “Stati Uniti d’Europa”, per dare l’idea che nella costruzione comunitaria albergasse intimamente lo spirito del federalismo per antonomasia: quello americano.
Va subito detto che parecchi sospetti sulla sincerità di questi propositi sono nati, spontaneamente, di fronte alla ferrea opposizione degli Stati nazionali a decostruirsi - o almeno a disarticolarsi - al proprio inter