di CLAUDIO ROMITI
Sull'onda del grillismo, diventato l'emblema della democrazia diretta contrapposta a quella mediata dei palazzi e delle oscure botteghe di partito, le forze tradizionali si sono poste all'inseguimento di questa sorta di paradigma politico. Persino il padrone indiscusso del Pdl Silvio Berlusconi, nel corso dell'ultima manifestazione del suo partito svoltasi il 23 marzo a Roma, ha espresso la necessità di "far vivere insieme la democrazia rappresentativa e la democrazia diretta, il Parlamento e la partecipazione". Tutto questo per rinverdire il confuso e delirante messaggio del compianto Giorgio Gaber il quale, afflitto fino all'ultimo da una ambivalenza senza via d'uscita, sosteneva che la libertà non fosse uno spazio libero ma pura e semplice partecipazione. Con questo il più celebre cantante e cabarettista politicizzato di fine novecento intendeva esprimere lo stesso concetto che sta, insieme al "mandiamoli tutti a casa", alla base del successo travolgente de
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