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Diada, uno tsunami indipendentista ha invaso la catalogna

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di REDAZIONE Madrid non riesce a uscire dall'infinita crisi politica, intanto Barcellona accelera il passo verso il 'sogno' della indipendenza e della Repubblica Catalana. Nel giorno della festa nazionale catalana, la Diada, centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza a Barcellona, LLeida, Tarragona, Sant, Berga, le città scelte come simbolo dei 'cinque pilastri' della futura Repubblica, per chiedere che entro un anno l'indipendenza diventi realtà. Per la prima volta da quando la Diada è uscita dalla illegalità, nel 1976, i vertici delle istituzioni catalane - i presidenti di Generalità e Parlamento, Carles Puigdemont e Carme Forcadell, e il sindaco di Barcellona Ada Colau - finora assenti in segno di neutralità' erano fra la folla. Il vicepresidente catalano Oriol Junqueras leader della Sinistra Repubblicana Catalana (Erc), il primo partito della Catalogna, ha annunciato che questa Diada sarà "l'ultima prima dell'indipendenza". Sfidando diffide e minacce di sanz
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