di REDAZIONE
'L'Europa ci lascia sulla porta? E allora noi andiamo con Russia e Cina'. Questo in sintesi l'ultimo messaggio inviato alla 'fortezza Ue', che da sette anni lo fa aspettare con il cappello in mano, da Recep Tayyip Erdogan, il premier islamico turco. I negoziati di adesione avviati nel 2005 sono fermi, Ankara, ora 16ma economia mondiale, da 10 anni in boom economico con ritmi di crescita 'cinesi', riscopre il passato imperiale ottomano, rivendica un ruolo di potenza regionale. E manda a dire a Bruxelles che non intende scalpitare ancora per molto davanti alla porta d'ingresso della 'fortezza Europa'. ''L'Ue vorrebbe dimenticarsi di noi, ma e' ancora incerta, non riesce a decidersi. Se dicesse quello che pensa davvero, saremmo solo sollevati. Invece di farci perdere il nostro tempo, dovrebbe essere aperta e spiegarsi, cosi' noi potremmo portare avanti i nostri affari'' ha detto Erdogan, riferisce Today's Zaman. ''Ti siedi a parlare con loro - ha proseguito - ma non riesco
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