di ROMANO BRACALINI
Il Financial Times ha rilanciato un’idea che continuamente circola senza trovare pratica attuazione: l’idea di un’Europa più piccola e compatta, come l’impero carolingio di Carlomagno, con Francia, Germania, Benelux e Nord Italia, la sola parte della penisola che nel Medio Evo era all’avanguardia nell’Europa delle Città-Stato e dei Comuni. Accanto al sogno dell’Europa unita, scrive il giornale britannico, c’è l’incubo di un continente lacerato da “una crescente crisi del debito sovrano e dal sistema bancario”.
La crisi economica obbliga le democrazie europee a rivedere le politiche sociali basate sul welfare e i processi d’integrazione tra paesi ricchi e di consolidata democrazia-francesi, tedeschi e olandesi-e paesi più poveri e marginali-greci, polacchi e rumeni. Non meraviglia che in questo scenario, che potrebbe ulteriormente aggravarsi, prenda forma l’idea di un nuovo progetto di Europa unita raccolta intorno a un nucleo di s
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