di GILBERTO ONETO
Sull’Expò si sentono solo polemiche e prodromi di futuri guai, ma tutti gli interessati (absit iniuria verbis) assicurano che tutto andrà a posto e che la manifestazione aprirà per tempo e sarà un grande successo, e lo sostengono con sicumera e unanimità che devono fare preoccupare. Alla fine, alla scadenza, qualcosa riusciranno anche a fare e a esporre, ma la vicenda non potrà che rivelarsi per quello che è: una colossale vaccata. Ma anche qualcosa di peggio.
Le grandi esposizioni internazionali erano state inventate a fine Ottocento come vetrine dello sviluppo industriale e del progresso tecnologico, come straordinari punti di incontro fra produttori ed acquirenti, come superamento delle frontiere nella costruzione di un mercato più ampio e rigoglioso. Esse erano anche strumenti utilizzati dalle maggiori potenze per mostrare forza e ricchezza, per esaltare il proprio prestigio e rinvigorire la loro posizione nel mondo. Ai vantaggi politici di imm
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