di LEONARDO FACCO
Il dibattito in corso sulla manipolazione dei dati personali da parte di Facebook è stucchevole. L'amico Luca Lixi ha giustamente scritto:
Tutti scandalizzati per la scoperta che i loro dati vengono ceduti a qualcuno capace di influenzare scelte, abitudini, letture, amicizie, opinioni. (Tranquilli, anche se pensate di non essere influenzabili, lo siete).
Nessuno vuole rinunciare a pubblicare la foto con l'ultimo pasto consumato, l'ultimo posto visitato, l'ultima mezza-tetta fotografata (con aforisma annesso) o il risultato degli "spassosissimi" giochi:
"Scopri come sarai da vecchio"
"Scopri come saresti se fossi donna/uomo"
"Scopri come saresti se fossi una star di Hollywood"
"Scopri come saresti se fossi sardo"
"Scopri come sarai da calvo"
"Scopri come saresti se fossi ricco".
I colossi dell'Hi-Tech hanno quotazioni da capogiro perché stanno riuscendo a capire (e a sfruttare) il cervello umano meglio di qualunque altra istituzione o entit