di MARIETTO CERNEAZ
Sono le famiglie giovani e quelle composte da affittuari quelle che hanno più sofferto la crisi e che hanno visto aumentare in modo vertiginoso la percentuale di coloro che possono essere considerati sotto la soglia di povertà, in base al reddito oppure in base alla ricchezza finanziaria (cioé considerando il possesso di risorse - senza considerare la casa difficile da smobilizzare - tali da garantire un reddito sulla soglia di povertà per almeno sei mesi).
Traduzione: Il 65% delle famiglie di questo paese valuta che il proprio reddito è inferiore al necessario. La Banca centrale italiana, in due studi differenti, sottolinea come sia aumentata la quota di coloro che hanno un reddito insufficiente a coprire i consumi. La crisi ha inoltre "comportato una riduzione della propensione al risparmio delle famiglie italiane. Tra il 2008 e il 2010 il tasso di risparmio delle famiglie consumatrici e' sceso dal 12,1 al 9,7% del loro reddito disponibile lordo. Nel
Comments are closed.